domenica, gennaio 28, 2007

Casualità

Partendo dal presupposto che nulla è già scritto, e che quindi ognuno è fautore del proprio destino, non è detto che le cosidette coincidenze non esistono.
E' altresì vero che ammettere che sia tutta questione di fortuna, destino, fato o qualunque altro nome in cui vogliamo chiamarlo, è un'ammissione grossa; e di conseguenza ci fa sentire estremamente impotenti. Accade perciò ciò che di più ovvio può succedere: credersi ognuno autore della propria vita. In questo modo se capita ciò che noi vogliamo siamo stati bravi, in caso contrario sono riemerse le suddette coincidenze che hanno messo alla prova la nostra capacità di reazione. Credo anche che sia inutile non ammetterlo a se stessi e nascondersi dietro il "dito" della fede; insomma qualunque cosa accade non possiamo autoconvincerci delle'esistenza di una giustizia divina. C'è sicuramente chi ha questo dono e che riesce ad accettare tutto ciò che accade in maniera certamente più serena; ma sono altrettanto convinta che alla lunga anche queste persone arrivano al punto di mettere tutto in discussione, penso sia inevitabile. Chiunque può attraversare questi momenti, e alle volte il fato, la casualità o semplicemente la riproduzione Random dello stereo passa una canzone che sembra assolutamente rivolta a te; sembra una persona che ti parla e che ti sussurra all'orecchio quelle parole. Sono le famose Tracce indelebili che vanno ascoltate una per una, perché non sono andate perse. E quando capita, beh credo sia indescrivible perché in quei 3-4 minuti della canzone ci si sente veramente un po' meglio...ed è proprio quello che è successo oggi!

Nei Giardini Che Nessuno Sa
Senti quella pelle ruvida. Un gran freddo dentro l’anima, fa fatica anche una lacrima a scendere giù. Troppe attese dietro l’angolo, gioie che non ti appartengono. Questo tempo inconciliabile gioca contro te. Ecco come si finisce poi, inchiodati a una finestra noi, spettatori malinconici, di felicità impossibili… Tanti viaggi rimandati e già, valigie vuote da un’eternità… Quel dolore che non sai cos’è, solo lui non ti abbandonerà mai, oh mai! E’ un rifugio quel malessere, troppa fretta in quel tuo crescere. Non si fanno più miracoli, adesso non più. Non dar retta a quelle bambole. Non toccare quelle pillole. Quella suora ha un bel carattere, ci sa fare con le anime. Ti darei gli occhi miei, per vedere ciò che non vedi. L’energia, l’allegria, per strapparti ancora sorrisi. Dirti si, sempre si, e riuscire a farti volare, dove vuoi, dove sai, senza più quei pesi sul cuore. Nasconderti le nuvole, quell’inverno che ti fa male. Curarti le ferite e poi, qualche dente in più per mangiare. E poi vederti ridere, e poi vederti correre ancora. Dimentica, c’è chi dimentica Distrattamente un fiore una domenica E poi… silenzi. E poi silenzi. Nei giardini che nessuno sa Si respira l’inutilità. C’è rispetto grande pulizia, è quasi follia. Non sai come è bello stringerti, ritrovarsi qui a difenderti, e vestirti e pettinarti si. E sussurrarti non arrenderti nei giardini che nessuno sa, quanta vita si trascina qua, solo acciacchi, piccole anemie. Siamo niente senza fantasie. Sorreggili, aiutali, ti prego non lasciarli cadere. Esili, fragili, non negargli un po' del tuo amore. Stelle che ora tacciono, ma daranno un segno a quel cielo. Gli uomini non brillano Se non sono stelle anche loro. Mani che ora tremano, perché il vento soffia più forte… non lasciarli adesso no. Che non li sorprenda la morte. Siamo noi gli inabili, che pure avendo a volte non diamo. Dimentica, c’è chi dimentica, distrattamente un fiore una domenica e poi silenzi. E poi silenzi
Renato Zero