sabato, luglio 28, 2007

I cento chiodi

oltre ad essere un bel po' di tempo che non intervengo nel mio blog è altresì passato diverso tempo dall'ultima volta in cui ho aggiornato la sezione film. Soprattutto perchè è veramente tanto ma tanto tempo che riesco ad uscire dal cinema e dire: si è stato proprio un bel film. Vero è anche che i multisala non aiutano certo il cinema d'autore. E non si prova tanta soddisfazione ad uscire dal cinema e distruggere un film, insomma a meno che la delusione non sia assolutamente degna di essere espressa preferisco evitare polemiche, lunghe e inconcludenti. L'ultimo film che ho visto degno di nota è Death Proof Grindhouse, l'ultimo film di Tarantino. Un genio, un mostro, una persona capace di stupirmi ogni volta che prende in mano la macchina da presa e racconta qualcosa.
Comunque proprio perché è bello condividere i nostri giudizi, le noste opinioni importantissime ho deciso di usare questo post per pubblicare un commento che un caro amico ha lasciato su questo blog, commento che parla appunto dell'ultimo film di Ermanno Olmi. Un grande del cinema italiano, uno dei pochi che si è rifiutato di scendere a compromessi e che ha sempre messo al primo posto la sua arte.
quindi la parola adesso va a Riccardo:
Ieri sera sono andato a vedere il film "I centochiodi" di Ermanno Olmi. Non so se è un tema che avete trattato in questo blog. Proverò a farlo anch'io anche se non sono un'intenditore di cinema, di pose, di luci, di sceneggiature ecc. Proverò a dare un senso a quello che ho capito della trama. Comincia con la denuncia ai carabinieri da parte del bibliotecario di un collegio in cui sono raccolti tutti i libri di chiesa. Patrimonio culturale della verità di Dio in terra. Non ha le trame del giallo infatti si capisce subito che il colpevole è il professorino, interpretato, meglio che poteva, da Raz De gan (non so se si scrive così, ma non mi importa un ....), un giovane scenziato e scentifico in carriera in attesa di pubblicare un suo saggio riguardo il tema di Dio visto nella concezione esistenzialista. Ed è proprio da qui che trova il suo Dio, ma perde quel Dio che cercava e a cui aveva rivolto la sua fede. In un passo di un autore esistenzialista del quale viene menzionato il nome, ma, me ignorante, non ricordo, si legge che qualsiasi forma di opera, anche la più nobile, o qualsiasi forma di pensiero, anche il più buono viene usato dall'uomo come fonte di guadagno personale e quindi il mondo basato su queste fondamenta non avrebbe riservato un grande futuro per l'uomo e lo avrebbe sempre più allontanato da Dio. I centochiodi sono il simbolo dell'uccisione/crocefissione di quei libri che pur contenendo la parola di Dio non sono mai serviti all'uomo per migliorare il mondo. Esso si migliora in base al proprio pensiero puro e non in seguito alle letture della Verità. Comincia così la sua nuova vita. Finge il suicidio della sua personalità ormai morta, butta via le armi che lo attaccavano alla materia, il cellulare, i vestiti belli, la macchina (un BMW cabrio) e brucia il suo saggio ormai pronto all'edizione (frutto delle sue sacre conoscenze che gli avrebbero portato molti soldi sui suoi conti in banca) e si rifugia in una baracca abbandonata in riva al lago. Il primo tempo è molto introspettivo, ad Olmi i dialoghi non piacciono molto, preferisce che lo spettatore arrivi alla sua verità da solo. Nel secondo tempo entra in scena la personalità di questo nuovo Cristo del 2000. I personaggi del lago (alias gli apostoli) lo adottano e gli sono fedeli. Una ragazza che il paese "conosceva mooolto bene" (alias la Maria amata da Gesù) si innamora di lui. La sua voce si fa' profonda e accattivante e qui sottolineerei la bella prova di Adriano Giannini che sulle orme del padre il grande Giancarlo ha dato fiato ad un personaggio che forse con la sua interpretazione non avrebbe reso il Personaggio, a parte quando inquadravano gli occhi belli e profondi di un israeliano che potrebbe assomigliare ad un Cristo moderno (anche se nelle scene gli colava spesso il naso...!!!). Il suo verbo toccava i cuori di quella gente. Ma c'è stata un'incongruenza abbastanza enorme con il Cristo che tutti noi conosciamo. Questo Cristo non ha fatto nessun miracolo, se non accettare con rassegnazione la natura malvagia dell'uomo. Il nuovo Cristo non parlava di Dio, bensì lo criticava per la tanta indifferenza che ha riguardo alle sofferenze degli uomini, fino alla frase culmine in cui dice "che nel giorno del giudizio sarà Lui che dovrà rendere conto a noi di tanta sofferenza, non seppe salvare neanche suo figlio dalla Croce!" Il nuovo Cristo ha vissuto più o meno come il Cristo antico, ma da predicatore solo alcuni mesi. Ma la cosa più strana è che il vecchio Cristo senza l'aiuto dei media (radio, televisioni e giornali) e senza l'apporto di internet fece parlare di se tutto il mondo allora conosciuto ed ancora oggi ci arriva con una potenza inaudita. Il nuovo Cristo è riuscito a farsi conoscere da una decina di persone più o meno e poi come dice la voce narrante "sparì così come apparve". Che pensare, forse non ci salva neanche più Cristo, come si suole dire
Riccardo Berti
Mi sento di aggiungere che Olmi stavolta ha centrato in pieno il nocciolo della questione, ossia un Cristo che torna ai giorni nostri. Un Cristo che non riesce a salvare più né se stesso e nemmeno gli altri. Anche perché oggi sono gli altri a non voler essere salvati, e soprattutto a voler essere lasciati in pace da tutto questo deismo contemporaneo, che divenuto inutile e gratuito.
Nessuno riesce più a trovar conforto in qualcosa che alla fine non c'è, non ti da nulla se non dubbi ed incertezze che certo non aiutano ad andare avanti in un mondo fatto di sole cose concrete, di soluzioni immediate che non implicano risposte mancate. tutte quelle risposte che la fede ormai non da più.
Elisa Lazzerini

lunedì, luglio 16, 2007

umberto eco docet

si può essere ossessionati tutta la vita,
non per aver scelto l'errore, di cui almeno ci si può pentire
ma per essersi trovati nell'impossibilità di provare a se stessi
che non si sarebbe scelto l'errore

martedì, giugno 26, 2007

26/06/2007

Dietro ogni problema c'è un'opportunità.

venerdì, giugno 08, 2007

Alle volte

Ti alzi dop poche ore di sonno, per una serata passata in compagnia, quindi comunque di buonumore. Ti trascini per la casa, cercando di razionalizzare cosa fare e come presentarsi agli occhi altrui.
Quindi con estrema fatica ma comunque sempre col buonumore addosso, ti vesti ed esci. Ti metti davanti ad un monitor che da qualche tempo accompagna la tua giornata, ti impegni in qualcosa in cui per forza di cose non potrai più credere. Dai tutta te stessa per il presente, perché sai che non c'è futuro.
ma lo fai. Per ragioni del tutto ignote, lo fai. Alla fine vedere nascere un tuo prodotto è pur sempre una soddisfazione. Nel momento stesso in cui inizi a crederci un po' di più ricompare lui, il solito guanto di ferro che ti accarezza con la leggerezza del metallo. Deve giustamente ricordarti.
Ricordarti di non sorridere troppo, di non rilassarti perché lui è lì, pronto ad intervenire.
Come eliminarlo? Come riuscire a togliere la mano che comanda quel maledetto guanto, perché continuare a permettere a quel "deus ex machina" di fare i propri comodi con la tua vita. Perché. Allora continui a cercare un appiglio di forza dentro di te, per tentare di tenere duro, fino a quel dannatissimo giorno. E la meta sembra allontanarsi. senza un vero perché. E' bastato veramente poco a togliermi l'illusione della realtà.

Dinanzi a qualsiasi disgrazia che ci affligge, ci meravigliamo sempre di soffrire meno di quanto, a nostro giudizio, avremmo dovuto.

giovedì, giugno 07, 2007

Finalmente

tutta quest'assensa ha una spiegazione. In realtà ha due nomi, uno non lo pronuncio per scaramanzia ed evitare inutili e lunghe polemiche, l'altro diciamolo pure, tanto credo che in italia sia già ben nonta da se: Telecom.
il 30 Marzo inizia l'avventura dell'attivazione dell'offerta: Alice tutto incluso, che verrà effettivamente compiuta soltanto ieri l'altro. Viva l'efficenza!

domenica, aprile 15, 2007

STRANGE


Don't you dig this life
They call the meek
You whose feet are on the ground
And if you get too high
What goes around comes around
And brings you down
Cause people gonna see you
How they wanna see you
People gonna rate you
People gonna hate you
People gonna shove you
People gonna love you
People gonna do whatever
Makes them feel they own you better
Cause everyone knows we're strange
So why do you feel ashamed
Everyone knows we're different
So why do you feel ashamed
We love you all the same
That's why
Cause if you feel it
And if you mean it
Don't apologize
And you'll be just fine
Cause all they ever need is what you'll give them
Is what you're given
They only put you down if you give them permission

domenica, aprile 01, 2007


Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine Appunti di una vita dal valore inestimabile Insostituibili perché hanno denunciato il più corrotto dei sistemi troppo spesso ignorato Uomini o angeli mandati sulla terra per combattere una guerra di faide e di famiglie sparse come tante biglie su un isola di sangue che fra tante meraviglie fra limoni e fra conchiglie... massacra figli e figlie di una generazione costretta a non guardare a parlare a bassa voce a spegnere la luce a commentare in pace ogni pallottola nell'aria ogni cadavere in un fosso Ci sono stati uomini che passo dopo passo hanno lasciato un segno con coraggio e con impegno con dedizione contro un'istituzione organizzata cosa nostra... cosa vostra... cos'è vostro? è nostra... la libertà di dire che gli occhi sono fatti per guardare La bocca per parlare le orecchie ascoltano... Non solo musica non solo musica La testa si gira e aggiusta la mira ragiona A volte condanna a volte perdona Semplicemente Pensa prima di sparare Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare Pensa che puoi decidere tu Resta un attimo soltanto un attimo di più Con la testa fra le mani Ci sono stati uomini che sono morti giovani Ma consapevoli che le loro idee Sarebbero rimaste nei secoli come parole iperbole Intatte e reali come piccoli miracoli Idee di uguaglianza idee di educazione Contro ogni uomo che eserciti oppressione Contro ogni suo simile contro chi è più debole Contro chi sotterra la coscienza nel cemento Pensa prima di sparare Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare Pensa che puoi decidere tu Resta un attimo soltanto un attimo di più Con la testa fra le mani Ci sono stati uomini che hanno continuato Nonostante intorno fosse [tutto bruciato Perché in fondo questa vita non ha significato Se hai paura di una bomba o di un fucile puntato Gli uomini passano e passa una canzone Ma nessuno potrà fermare mai la convinzione Che la giustizia no... non è solo un'illusione Pensa prima di sparare Pensa prima dì dire e di giudicare prova a pensare Pensa che puoi decidere tu Resta un attimo soltanto un attimo di più Con la testa fra le mani Pensa.
....alle volte basterebbe pensare. Pensare soltanto. Riflettere prima di agire. Nonostante sia una delle prime norme di vita che impariamo sin da bambini, nessuno riesce ad applicarla. Per lo meno da adulti. Consapevolezza di esistere, senza bisogno di domandarsi il perché. Nessuno pensa più, né al prima né tanto meno al dopo. Nessuno pensa a poter far meglio, proprio perché non si pensa più. Non c'è più libertà nemmeno nel pensare, e così nessuno ha più il coraggio dei propri pensieri. nessuno porta più nulla fino in fondo. Non esistono più personaggi coraggiosi da seguire, eroiche gesta da imitare. Si critica e basta tutto ciò che fanno i codardi che hanno osato più di noi. Nessuno alza più la testa all'onda contraria che lo investe.
CHI HA PAURA NON FA CHE SENTIRE RUMORI
Sofocle

sabato, marzo 03, 2007

WORDS, not only words but WORDS


Le parole sono fatte, prima che per essere dette, per essere capite:
proprio per questo, diceva un filosofo,
gli dei ci hanno dato una lingua e due orecchie.
Chi non si fa capire viola la libertà di parola dei suoi ascoltatori.
Immanuel Kant

giovedì, febbraio 15, 2007

dear mr

nella vita quotidiana spesso siamo assenti; assenti dal mondo, da ciò che ci circonda perchè troppo assorti nei nostri problemi. Aggiungerei nei nostri personali problemi. Talvolta può essere un rifugio. No, non è un facile e retorico ossimoro è soltanto la realtà. Spesso infatti è una consolazione riversare tutto nei nostri problemi per ignorare ciò che succede attorno a noi. Non è egoismo, soltanto voglia di scappare un po', di non sentirne notizie e telegiornali tanto ripetitivi quanto noiosi. Alle volte penso che se ognuno si concentrasse almeno mezz'ora al giorno sui suoi personali problemi, nel mondo staremo tutti molto meglio. Se Bush avesse pensato alle figlie che tirano coca come cavalli forse non sarebbero morte migliaia di persone; se Silvio avesse pensato più spesso alla caduta dei capelli non avremmo assistito ad una vicenda di Stranamore tra due ...vabbè; se Romano pensasse un po' più spesso ad andare in bici, a sciare o dove cacchio gli pare non avremmo ragazzi di 11 anni che parlano dei PACS nei temi e non avremmo militari dispersi in ogni parte del mondo.
Ma ci sono ancora persone nel mondo in grado di alzare la testa e dire: basta, ora penso un po' ai cavoli miei e e poi vediamo. Non ci riesce più nemmeno il Papa che deve assolutmente esprimere un giudizio su tutto e su tutti. Siamo talmente tanto coinvolti nei problemi degli altri che trascuriamo i nostri a tal punto da dimenticarli.
Da piccola mi hanno insegnato a guardare avanti, è vero, ma a guardare nella mia direzione non in quella degli altri. Perché c'è ancora chi si sente in grado di poter giudicare i problemi, i sentimenti, le emozioni o più semplicemente le vite degli altri. Non si pensa ai nostri problemi, ma si pensa a dire chi può amare chi, chi può sposare chi e quale amore è più importante di altri; tutto giudicato, tutto analizzato da chi, della nostra vita, non sa nemmeno che è iniziata. E in tutto questo caos nessuno ha detto basta, ma una persona ha scritto delle parole, parole di una canzone, chiaramente indirizzata ad una persona che ha educatamente chiuso lo stereo e fatto finta di niente. tutto questo perché? Perché non era un suo problema e nessuno oggi vuole più occuparsi dei suoi problemi.

Dear Mr. President CARO PRESIDENTE
Come take a walk with me VENGA A FARE UNA PASSEGGIATA CON ME
Let's pretend we're just two people and FACCIAMO FINTA DI ESSERE 2 PERSONE NORMALI
You're not better than me TU NON SEI MIGLIORE DI ME
I'd like to ask you some questions MI PIACEREBBE FARTI ALCUNE DOMANDE
if we can speak honestly SE POSSIAMO PARLARE ONESTAMENTE
What do you feel when you see COME TI SENTI QUANDO VEDI
all the homeless on the street TUTTI QUEI BARBONI NELLE STRADE
Who do you pray for A CHI PREGHI
at night before you go to sleep LA NOTTE PRIMA DI ANDARE A LETTO
What do you feel when you look in the mirror COSA PROVI QUANDO TI GUARDI NELLO SPECCHIO?
Are you proud SEI ORGOGLIOSO?
How do you sleep COME RIESCI A DORMIRE
while the rest of us cry QUANDO LA MAGGIOR PARTE DI NOI PIANGE
How do you dream when a mother COME SOGNI SE UNA MADRE
has no chance to say goodbye NON PUO' FAR ALTRO CHE DIRE ADDIO?
How do you walk with your head held high COME FAI A CAMMINARE CON LA TESTA ALTA ?
Can you even look me in the eye RIUSCIRESTI A GUARDARMI NEGLI OCCHI?
And tell me why Dear Mr. President E DIMMI PERCHE'!
Were you a lonely boy ERI UN RAGAZZO SOLO?
Are you a lonely boy SEI UNA PERSONA SOLA?
How can you say COME PUOI DIRE
No child is left behind CHE NESSUN BAMBINO E' ABBANDONATO A SE STESSO
We're not dumb and we're not blind NOI NON SIAMO NE' CECHI NE' SORDI
They're all sitting in your cells SONO TUTTI SEDUTI NELLE LORO CELLE
While you pay the road to hell MENTRE TU PAGHI LA STRADA CHE PORTA ALL'INFERNO
What kind of father would take his own QUALE PADRE PRIVEREBBE
daughter's rights away LA PROPRIA FIGLIA DEI PROPRI DIRITTI
And what kind of father might hate E QUALE PADRE RIUSCIREBBE AD ODIARE
his own daughter if she were gay LA FIGLIA SE FOSSE LESBICA
I can only imagine what the first lady has to say POSSO SOLO IMMAGINARE QUELLO CHE TUA MOGLIE POTREBBE DIRE
You've come a long way from whiskey and cocaine PERCHE' SEI ARRIVATO DA UNA LUNGA STRADA DI WHISKY E COCAINA
Let me tell you bout hard work LASCIAMI DIRE QUANTO DURO E' IL LAVORO
Minimum wage with a baby on the way CON UN SALARIO MINIMO ED UN BIMBO IN ARRIVO
Let me tell you bout hard work Rebuilding your house LASCIA CHE TI DICA QUANTO E' DURO RICOSTRUIRE LA PROPRIA CASA
after the bombs took them away DOPO CHE LE BOMBE L'HANNO RASA AL SUOLO
Let me tell you bout hard work LASCIA CHE TI DICA QUANTO E' DURO IL LAVORO
Building a bed out of a cardboard box COSTRUENDO IL LETTO FUORI DA UNA SCATOLA DI CARTONE
Let me tell you bout hard work LASCIA CHE TI DICA QUANTO E' DURO IL LAVORO
Hard work Hard work DURO LAVORO
You don't know nothing bout TU NON SAI NULLA
You'd never take a walk with me E NON FARAI MAI UNA PASSEGGIATA CON ME
Would you O LO FARESTI?
Da Pink Al president of the U.S.A
Da Ely a tutti i presidenti in carica

domenica, febbraio 04, 2007

oggi

oggi ho in testa soltanto queste parole che ritornano come echi interminabili:

Se tu sapessi con quanto amore seguo i tuoi passi
con quanto amore asciugo le tue lacrime
con quanto amore ti prendo per mano affinchè tu non cada.
Se tu sapessi con quanto amore ti guardo mentre annaspi nel caos della vita
E ogni istante, minuto, ora della giornata ti sono accanto.
In ogni tuo respiro prende vita il mio battito d'ali
In ogni tuo sguardo prende vita il mio sorriso.
Ora non volo ma cammino assieme a te a fianco a te.
Io sono il tuo angelo quello della tua anima,
del tuo cuore quell'angelo che ogni mattina ti sveglia con un bacio
e ogni notte, apre le sue ali per riscaldarti il cuore.
Io sono il tuo angelo,quello che mai ti abbandonerà
quell'angelo che aspetta solo un tuo ...si....per rivelarsi al tuo cuore.
Se tu sapessi con quanto amore guardo il tuo sguardo
che a volte è così triste e non ce la fa a vedere la luce.
Se tu sapessi con quanto amore stringo la tua mano
quando scrivi parole che non riesci a condividere,
con quanta gioia mi stringo al tuo cuore quando regali un sorriso.
Se tu sapessi.. che ti sono accanto sempre in ogni stante e maggiormente nei momenti difficili.
Raccolgo i ricordi più belli che a volte tendi a dimenticare
raccolgo l'amore seppellito nel tuo cuore
e te lo ripropongo attraverso gli incontri casuali,
attraverso il tuo stesso sguardo riflesso su di uno specchio.
Se solo sapessi quanto soffro insieme a te dell'amaro della vita
Vorrei accarezzarti con mani di carne..
ma lo sussurro a chi ti sta accanto..
vorrei dirti le parole più vere dell'amore,
ma lo suggerisco a chi ti regala una parola.
Vorrei vederti raccogliere tutto l'amore che semini per sentirti soddisfatta della tua vita
ma come ogni cosa.. il tempo lasciarà crescere il frutto che tu stesso hai fatto nascere.
Gioisci perchè attraverso le tue mani io regalo l'amore a chi ha la fortuna di incontrarti.
Tu non lo sai forse ma io sono il tuo angelo..quello che mai ti abbandonerà
e che è qui solo per te e grazie a te puo' amare il mondo.
se solo sapessi....
to my g.d.

domenica, gennaio 28, 2007

Casualità

Partendo dal presupposto che nulla è già scritto, e che quindi ognuno è fautore del proprio destino, non è detto che le cosidette coincidenze non esistono.
E' altresì vero che ammettere che sia tutta questione di fortuna, destino, fato o qualunque altro nome in cui vogliamo chiamarlo, è un'ammissione grossa; e di conseguenza ci fa sentire estremamente impotenti. Accade perciò ciò che di più ovvio può succedere: credersi ognuno autore della propria vita. In questo modo se capita ciò che noi vogliamo siamo stati bravi, in caso contrario sono riemerse le suddette coincidenze che hanno messo alla prova la nostra capacità di reazione. Credo anche che sia inutile non ammetterlo a se stessi e nascondersi dietro il "dito" della fede; insomma qualunque cosa accade non possiamo autoconvincerci delle'esistenza di una giustizia divina. C'è sicuramente chi ha questo dono e che riesce ad accettare tutto ciò che accade in maniera certamente più serena; ma sono altrettanto convinta che alla lunga anche queste persone arrivano al punto di mettere tutto in discussione, penso sia inevitabile. Chiunque può attraversare questi momenti, e alle volte il fato, la casualità o semplicemente la riproduzione Random dello stereo passa una canzone che sembra assolutamente rivolta a te; sembra una persona che ti parla e che ti sussurra all'orecchio quelle parole. Sono le famose Tracce indelebili che vanno ascoltate una per una, perché non sono andate perse. E quando capita, beh credo sia indescrivible perché in quei 3-4 minuti della canzone ci si sente veramente un po' meglio...ed è proprio quello che è successo oggi!

Nei Giardini Che Nessuno Sa
Senti quella pelle ruvida. Un gran freddo dentro l’anima, fa fatica anche una lacrima a scendere giù. Troppe attese dietro l’angolo, gioie che non ti appartengono. Questo tempo inconciliabile gioca contro te. Ecco come si finisce poi, inchiodati a una finestra noi, spettatori malinconici, di felicità impossibili… Tanti viaggi rimandati e già, valigie vuote da un’eternità… Quel dolore che non sai cos’è, solo lui non ti abbandonerà mai, oh mai! E’ un rifugio quel malessere, troppa fretta in quel tuo crescere. Non si fanno più miracoli, adesso non più. Non dar retta a quelle bambole. Non toccare quelle pillole. Quella suora ha un bel carattere, ci sa fare con le anime. Ti darei gli occhi miei, per vedere ciò che non vedi. L’energia, l’allegria, per strapparti ancora sorrisi. Dirti si, sempre si, e riuscire a farti volare, dove vuoi, dove sai, senza più quei pesi sul cuore. Nasconderti le nuvole, quell’inverno che ti fa male. Curarti le ferite e poi, qualche dente in più per mangiare. E poi vederti ridere, e poi vederti correre ancora. Dimentica, c’è chi dimentica Distrattamente un fiore una domenica E poi… silenzi. E poi silenzi. Nei giardini che nessuno sa Si respira l’inutilità. C’è rispetto grande pulizia, è quasi follia. Non sai come è bello stringerti, ritrovarsi qui a difenderti, e vestirti e pettinarti si. E sussurrarti non arrenderti nei giardini che nessuno sa, quanta vita si trascina qua, solo acciacchi, piccole anemie. Siamo niente senza fantasie. Sorreggili, aiutali, ti prego non lasciarli cadere. Esili, fragili, non negargli un po' del tuo amore. Stelle che ora tacciono, ma daranno un segno a quel cielo. Gli uomini non brillano Se non sono stelle anche loro. Mani che ora tremano, perché il vento soffia più forte… non lasciarli adesso no. Che non li sorprenda la morte. Siamo noi gli inabili, che pure avendo a volte non diamo. Dimentica, c’è chi dimentica, distrattamente un fiore una domenica e poi silenzi. E poi silenzi
Renato Zero

sabato, gennaio 20, 2007

I FATTI NON CESSANO DI ESISTERE SOLO PERCHE' NOI LI IGNORIAMO.
Aldous Leonard Huxley

sabato, gennaio 06, 2007

Happy new year

Inizia un nuovo anno. Il 2007 per la precisione. Certo precisazione inutile, dato che credo tutti si siano resi conto in che anno siamo. Certo guardandoci attorno non sempre sembra di vivere nel XXI secolo, ma affermare ciò sarebbe banale retorica se non buonismo. Tanto nessuno è mai favorevole alla pena di morte, ai politici attualmente al governo o ancora più generalmente a come vanno le cose nel mondo. Allo stesso modo, però, nessuno si domanda come mai tali cose accadono. Perché se tutti sono consapevoli che uccidere per vendetta è sbagliato, ciò avviene (secondo le ultime statistiche) una volta ogni 3 minuti, di cui una volta ogni due questo atto è tutelato dalla legge. Come mai il 70% della popolazione dei paesi cosiddetti industrializzati è scontenta di come vanno le cose nel proprio paese; mi domando quale strano demone si era impossessato di tali persone al momento in cui sono state chiamate ad esprimere un'opinione. Perché dobbiamo sempre scegliere il male minore e mai la cosa migliore?
Magari tutto ciò viene con un senno di poi un po' troppo rancoroso se non rassegnato, per una volta vorrei che qualcuno facesse ciò che tutti dovrebbero fare: augurare ed augurarsi che le cose migliorino. E credo, (sempre con lo "stesso senno di poi" rassegnato) che l'unica via per la quale le cose nella mia vita, nella vita del mondo, possano migliorare è una soltanto. Ricorro nuovamente alle parole di un'altra persona, che le ha ovviamente già dette prima di me e soprattutto molto meglio di quanto avessi potuto farlo io.
"... Chi disse preferisco avere fortuna che talento, percepì l'essenza della vita. La gente ha paura ad ammettere quanto conti la fortuna nella vita, terrorrizza pensare che sia così fuori controllo.
A volte in una partita di tennis, la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre, o tornare indietro; con un po' di fortuna va oltre e allora si vince; oppure no...e allora si perde."
Woody Allen "MatchPoint"
per ciò: Tanta fortuna a tutti.